Rilassamento e Gestione dello stress
“Accade regolarmente: mentre guardo il mare mi dico che quando rientrerò dalle vacanze sarà diverso. Mi dedicherò più tempo e imparerò a gestire meglio lo stress. Voglio tempo per me, lontano dallo stress del lavoro, dalla casa, dalla frenesia della settimana. Non posso farmi ingoiare dalla tensione per il lavoro; non posso tornare a casa con il mal di pancia o il mal di testa. Che poi lo so, se non riesco a stare bene quella crescita di carriera a cui tanto ambisco non riuscirò ad averla. Chi darebbe in mano progetti così importanti a una persona che si logora con lo stress? E poi a casa ci sono così tante cose da fare: la famiglia, la casa, i miei genitori. E io? Io dove sono? Dove finisco?”.
Queste sono le parole di L., giovane mamma
lavoratrice alle prese con le grandi richieste quotidiane. Con lei il lavoro
non è stato semplice, ma come dice L. “ogni volta che facciamo rilassamento mi
sento nuova, più carica. Mi sembra di respirare aria con più ossigeno e vedo la
giornata in modo diverso. Mi ritrovo ad accorgermi per la prima volta di alcune
cose, sia a casa che al lavoro. È come se fossi più rilassata, creativa e al
tempo stesso più acuta e sveglia, concentrata.
Di quale tecnica parla L.? Cosa facciamo insieme?
A L. ho insegnato alcune tecniche di
rilassamento e il training autogeno. Il training, in particolare, è
una tecnica di rilassamento nata agli inizi del 1900, grazie al contributo di Schultz,
che lo chiamò “Training” perché la tecnica consiste in un allenamento per il raggiungimento
dello stato di rilassamento e “Autogeno” perché, una volta allenato, il corpo è
in grado autonomamente di arrivare al rilassamento. Già dopo
poche settimane di allenamento, infatti, molte persone, riferiscono che le
sensazioni di benessere e calma arrivano da sole, senza che si debba far
niente. Questione, appunto, di allenamento.
Nello specifico, come si svolge una seduta di Training Autogeno?
Nel
Training Autogeno non vi sono esercizi fisici da fare ma semplicemente ci si
sdraia su un tappetino, si lascia il corpo a riposo e ci si lascia guidare
dalla voce del conduttore che, attraverso una serie di esercizi di
concentrazione che si focalizzano su diverse zone corporee, aiuterà la mente a
percepire il proprio corpo. Lo scopo è quello di ottenere un generale stato di
rilassamento sia a livello fisico che psichico.
Perché funziona il Training Autogeno?
La tecnica del Training Autogeno si basa sull’idea di mente e corpo come un’entità unica, inscindibile. Per capire questo concetto vi basti pensare alle cefalee dopo un periodo di stress, ai disturbi gastrici psicosomatici, all’insonnia o dai mal di pancia dei bambini in occasione di alcuni eventi particolari. Mente e corpo sono costantemente influenzati l’uno dall’altro, anche se talvolta non ci rendiamo conto di questo legame.
Sulla base di questa assunzione, il Training Autogeno mira attraverso l’esercizio ad indurre delle reali modificazioni corporee, che a loro volta sono in grado di influenzare la sfera psichica dell’individuo.
L’allenamento autogeno è in grado di influenzare vari sistemi organici quali la muscolatura, il sistema cardiovascolare e neurovegetativo e l’apparato respiratorio.
Questi vari sistemi s’influenzano poi reciprocamente esaltando ancor di più lo stato di distensione e interagiscono con il Sistema Nervoso Centrale, in particolare con una specifica struttura situata alla base del cervello chiamata Formazione Reticolare, che si occupa di controllare molteplici funzioni dell’organismo tra cui quelle psichiche, ormonali, vegetative.
In sostanza, il Training Autogeno regola non solo l’attività di singoli apparati, ma riesce anche, grazie a questo gioco di influenze reciproche, a indurre uno stato di distensione che coinvolge l’intero organismo.
I
cambiamenti organici indotti sono opposti a quelli prodotti dallo stress e producono
una distensione corporea alla quale si associa una distensione psichica,
essendo mente e copro strettamente connesse tra loro.
In quali casi praticarlo?
In generale il Training Autogeno è indicato a tutti e porta benefici alla quotidianità per il suo effetto riposante e ristoratore (studi dimostrano che se ben fatto, 25 minuti di Training Autogeno corrispondono a 2 ore di sonno). La tecnica viene largamente utilizzata anche come aiuto per il miglioramento delle prestazioni fisiche sportive, professionali e mentali. Quando il soggetto è ormai allenato, il training autogeno è molto utile anche in vista di situazioni particolarmente stressanti da gestire, come una circostanza di lavoro particolarmente stressante, un’importante competizione fisica o un esame.
Inoltre, l’induzione della calma e la corrispondente quiete emotiva che
si raggiungono con il Training fanno di questa tecnica uno strumento molto efficace
nella gestione degli stati d’ansia, attacchi di panico, insonnia, tachicardia,
disturbi psicosomatici (es. colon irritabile, reflusso gastroesofageo, cefalea).
Quali sono i benefici?
L’azione del Training Autogeno non è semplicemente quella di rallentare la reattività dell’individuo ma di regolarizzarla, normalizzarla, favorendo pertanto il recupero di energie e risorse psicofisiche.
La tecnica, inoltre, essendo particolarmente concentrata sul corpo, aiuta l’individuo ad aumentare l’ascolto e il controllo delle proprie funzioni organiche, favorendo, di conseguenza, una maggiore introspezione e consapevolezza di sé.
Dopo le sedute di Training Autogeno molte persone riferiscono di riuscire a concentrarsi maggiormente su sé stessi e a mettere a fuoco più chiaramente le proprie reazioni; questo ha delle implicazioni estremamente importanti nella quotidianità fuori dalle sedute di training, poiché i soggetti si mostrano in grado di gestire meglio le proprie reazioni e comportamenti nella vita reale.