Ilenia Rizza

Seguimi nella mia quotidianità

Spesso parliamo di come fare star bene i nostri bambini, e noi adulti, come ci occupiamo del nostro benessere? Quanto spesso riusciamo a dedicarci a noi stessi?

La risposta la conosco: quasi mai. 

È per questo che ho deciso di dedicare questo articolo a ciascun lettore adulto che abbia il desiderio di ritrovare il proprio benessere attraverso una tecnica molto semplice.

Quello che state per leggere potrà, in una fase inziale, sembrare un atto di egoismo; ritagliarsi del tempo per dedicarsi a se stessi è spesso vissuto con senso di colpa perché questo implica sottrarre tempo ai figli, alle faccende domestiche, al lavoro,…

Ricordatevi: se state bene voi, starà bene anche chi vi è accanto, bimbi inclusi.

Voi sapete che come psicologa psicomotricista, lavoro con i bambini lavoro attraverso il corpo, essendo per loro lo strumento di comunicazione principe. Provate a pensare che ruolo ricopre per voi il corpo e quando vi dedicate a lui.

Spesso gli adulti mi dicono che attivano il corpo a seguito di cene abbondanti, matrimoni o in preparazione alla prova costume; spesso per l’adulto il corpo è un corpo prestazionale da allenare e tenere in forma. Stop. In effetti un bambino una volta descrisse gli adulti come persone con una testa molto grossa e un corpo piccolo, descrizione che esplicita in modo chiaro la priorità del piano cognitivo nella nostra quotidianità rispetto al corporeo.

Dovete sapere che nella mia formazione da psicomotricista era prevista una parte di “vissuti psicomotori” dove vi era una grossa sfida: dover riscoprire il proprio corpo e tornare ad amarlo e a dargli importanza.

Più procedevo nella formazione, più sentivo di star riappropriandomi di qualcosa che apparteneva alle mie origini, alle mie radici, una cosa che avevo dimenticato, trascurato per anni ma che era (ed è) la mia casa.

Dopo i  momenti di connessione con il mio corpo mi sentivo estremamente bene e sintonizzata su di me e sul mio lavoro. La sensazione era simile a quella dell’essere stata alle terme, per intenderci.

Più andavo avanti e più nasceva in me il desiderio di voler far riscoprire ad altri adulti il benessere che deriva dalla sintonizzazione con il proprio corpo; così (la psicomotricità è adatta anche agli adulti ma purtroppo ancora molto difficile da diffondere) mi sono formata sul Training Autogeno e Tecniche di rilassamento.

Provo a raccontarvi qualcosa di questa tecnica.

Che cosa è il Training Autogeno?

Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento nata agli inizi del ‘900, grazie al contributo di Schultz; esso lo chiama Training perché consiste, appunto, in un allenamento per il raggiungimento dello stato di rilassamento e Autogeno perché, una volta allenato, il corpo è in grado autonomamente di arrivare al rilassamento. Già dopo poche settimane di allenamento, molte persone, riferiscono, infatti, che le sensazioni di benessere e calma arrivano da sole, senza che si debba far niente. Per raggiungere tale stato è ovviamente necessario allenamento.

Che cosa si fa praticamente nelle sedute di Training Autogeno? 

Nel Training Autogeno non vi sono esercizi fisici da fare ma ci si sdraia su un tappetino, si lascia il corpo a riposo e ci si lascia guidare dalla voce del conduttore che, attraverso una serie di esercizi di concentrazione che si focalizzano su diverse zone corporee, aiuterà la mente e percepire il proprio corpo. Lo scopo è quello di ottenere un generale stato di rilassamento sia a livello fisico che psichico.

Perché funziona il Training Autogeno?

La tecnica del Training Autogeno si basa sull’idea di mente e corpo come un’entità unica, inscindibile. Per capire questo concetto vi basti pensare alle cefalee dopo un periodo di stress, ai disturbi gastrici psicosomatici, dall’insonnia o dai mal di pancia dei bambini.

Sulla base di questa assunzione, il Training Autogeno mira, attraverso esercizi “mentali” ad indurre delle reali modificazioni corporee, che a loro volta sono in grado di influenzare la sfera psichica dell’individuo.

L’allenamento autogeno è in grado di influenzare vari sistemi organici quali la muscolatura, il sistema cardiovascolare e neurovegetativo e l’apparato respiratorio.

Questi vari sistemi s’influenzano poi reciprocamente esaltando ancor di più lo stato di distensione e interagiscono con il Sistema Nervoso Centrale ed in particolare con una specifica struttura situata alla base del cervello chiamata Formazione Reticolare; essa si occupa di controllare  molteplici funzioni dell’organismo  tra cui quelle psichiche, ormonali, vegetative.

In sostanza, il Training Autogeno regola non solo l’attività di singoli apparati, ma riesce anche, grazie a questo gioco di influenze reciproche, ad indurre uno stato di distensione che coinvolge l’intero organismo.

I cambiamenti organici indotti sono opposti a quelli prodotti dallo stress e producono una distensione corporea al quale si associa una distensione psichica, essendo mente e copro strettamente connesse tra loro.

In quali casi praticarlo?

In generale il Training Autogeno è indicato per tutti e porta benefici alla quotidianità per il suo effetto riposante e ristoratore (studi dimostrano che se ben fatto, 25 minuti di  Training Autogeno corrispondono a 2 ore di sonno).

Strumento utile diventa nei casi di situazioni particolarmente stressanti da gestire, come un costante sovraccarico di lavoro, un’importante competizione o un esame.

Questa tecnica è poi oggi molto utilizzata come aiuto per il miglioramento delle prestazioni fisiche (sport), professionali e mentali.

Inoltre, l’induzione della calma e la corrispondente quiete emotiva che si raggiungono con il Training fanno di questa tecnica uno strumento molto  efficace nella gestione degli stati d’ansia, attacchi di panico, insonnia, tachicardia, disturbi psicosomatici (es. colon irritabile, reflusso gastroesofageo, cefalea).

Quali sono i benefici?

L’azione del Training Autogeno non è semplicemente quella di rallentare la reattività dell’individuo ma di regolarizzarla, normalizzarla, favorendo pertanto il recupero di energie e risorse psicofisiche.

La tecnica, inoltre, essendo particolarmente concentrata sul corpo, aiuta l’individuo ad aumentare l’ascolto

e il controllo delle proprie funzioni organiche, favorendo, di conseguenza, una maggiore introspezione e coscienza di sé.

Dopo le sedute di Training Autogeno molti adulti riferiscono di riuscire a concentrarsi maggiormente su se stessi e a mettere a fuoco più chiaramente le proprie reazioni; questo ha delle implicazioni estremamente importanti nella quotidianità fuori dalle sedute poiché i soggetti si mostrano in grado di gestire meglio le proprie reazioni e comportamenti nella vita reale.